Swami Vivekananda, il cui vero nome era Narendranath Datta, è stato un importante maestro spirituale indiano del 19° secolo e uno dei principali rappresentanti del rinnovamento religioso indiano del periodo. Ecco alcuni dei momenti salienti della sua vita:
- 1892: Vivekananda partecipa al Congresso religioso mondiale di Chicago e dà una serie di discorsi, diventando così il primo rappresentante delle tradizioni spirituali indiane ad apparire su una scena globale.
- 1893-1897: Vivekananda viaggia per gli Stati Uniti e l’Europa, dando conferenze e incontrando persone influenti, tra cui i leader del movimento delle donne e gli scrittori del periodo.
- 1897: Vivekananda ritorna in India e fonda la Ramakrishna Math, un’organizzazione dedicata alla diffusione dell’insegnamento di Ramakrishna e alla formazione di monaci.
- 1902: Vivekananda fondò la Ramakrishna Mission, un’organizzazione assistenziale che offre servizi come istruzione, ospedali e orfanotrofi, e che promuove l’educazione religiosa e spirituale.
- 1904: Vivekananda va in giro per l’India per la prima volta, dando conferenze e incontrando persone di varie caste e religioni.
- 1912: Vivekananda parte per un ultimo viaggio in Occidente, ma si ammala gravemente e muore a quattro mesi di distanza.
L’eredità di Vivekananda continua ancora oggi attraverso la Ramakrishna Math e la Ramakrishna Mission, che sono entrambe attive in India e all’estero, e attraverso i suoi scritti, tra cui “Raja Yoga” e “Jnana Yoga”. La sua filosofia è basata sull’idea che ogni individuo ha il potere di raggiungere la realizzazione spirituale attraverso la pratica dello yoga e la meditazione, e che tutte le religioni sono vie per raggiungere lo stesso fine ultimo.
Swami vivekananda e Ramakrishna
Swami Vivekananda ha incontrato il suo maestro spirituale, Ramakrishna Paramahamsa, per la prima volta nel 1881, quando aveva 21 anni. Ramakrishna era un santo non convenzionale e un guaritore che aveva sviluppato una profonda realizzazione spirituale attraverso la meditazione e la preghiera.
Vivekananda era inizialmente scettico riguardo alle affermazioni di Ramakrishna riguardo alla sua realizzazione, ma in seguito gli chiese di insegnargli come raggiungere lo stesso stato spirituale. Ramakrishna accettò e iniziò ad insegnare a Vivekananda attraverso le sue esperienze personali e le sue rivelazioni.
Il rapporto tra i due uomini divenne molto stretto e Vivekananda considerò Ramakrishna come la sua incarnazione di Dio. Divenne uno dei suoi discepoli più devoti e si dedicò completamente alla sua pratica spirituale sotto la guida del suo maestro.
Ramakrishna morì nel 1886, ma l’influenza di Vivekananda sulla sua vita e sulla sua spiritualità continuò a essere forte anche dopo la sua morte. Vivekananda trascorse gli ultimi anni della vita di Ramakrishna assistendolo e prendendosi cura di lui, e dopo la sua morte decise di dedicare la sua vita alla diffusione del suo insegnamento e alla formazione di monaci.
Vivekananda ha visto in Ramakrishna un vero maestro spirituale, una persona che aveva raggiunto l’illuminazione e che aveva la capacità di trasmetterla ad altri. Ramakrishna ha rappresentato per lui una guida spirituale che gli ha permesso di trovare la pace interiore e la realizzazione spirituale.